sabato 20 ottobre 2007

Campionato. Venezia vs. Cavese 2 1

Stavolta la cronaca la voglio scrivere in maniera diversa.
Riprendo (in parte) l'articolo de "La Nuova di Venezia e Mestre" di Carlo Cruccu.
> Cross di Mattia Collauto, deviazione di Paolo Poggi e capocciata giusta di Oscar Brevi. Sì, ci vuole lucidità in testa e magari anche la testa bella lucida per inventare una giocata da manuale al minuto 94 di una partita tutto nervi, confusione, e qualche errore di troppo. E così il Venezia dei sempreverdi ... vince una partita che a tre minuti dal novantesimo stava perdendo. Perchè non leggerlo come un segno buono? Il 2-1 finale contro questa Cavese vale oro e se anche non profuma di rose è importante sia perchè al di là di tutto porta tre punti che in questo momento significano secondo posto alla pari del Padova ... sia perchè può essere una esperienza importante per capire cosa non fare. Nel senso che per il Venezia (ndr) il primo tempo è buttato via senza trovare idee e palloni furbi, con una squadra spesso lenta nel ripartire, e nel secondo ce ne mette un bel po' prima di aprire il gioco e lavorare sugli esterni, unico sistema per arrivare a rovesciare l'andazzo. ... a farvela breve, per stavolta è giusto guardare in faccia la realtà, dire che è andata bene e ringraziare il santo del giorno ...
Cosa ha proposto di così "rognoso" questa sfida con la Cavese?
Anzitutto l'alta intensità agonistica degli avversari, una squadra che sa proteggersi bene e ripartire con una certa rapidità. Meno cattiva rispetto alla Cavese che sbancò il Penzo nel maggio 2006 per la Supercoppa, ma molto attenta, furba, sicuramente maliziosa se si pensa che due-tre volte si aggrappa alla farsa del fair play per frenare l'azione veneziana. Sì perchè non è possibile che Ercolano cada e resti per terra ad ogni contrasto. Una squadra che comunque ha anche qualità, soprattutto in De Giorgio, uno che ragiona correndo ed ha piedi che gli permettono l'assist di tacco per il gol di Ercolano.


foto MetellianaPress e URomano

La Cronaca. Prima la traversa di Ercolano (13'), con Tarantino che sciupa la respinta. Poi Gennari pareggia i legni, assist di Mattielig, sinistro a colpo sicuro, si può chiamarla sfiga ma la porta era spalancata. Nel secondo tempo il resto: 19' contropiede della Cavese, De Giorgio fa "il Mancini" degli anni doriani ed Ercolano smarcato piazza un destro a girare che prima si allarga e poi si spegne accarezzando il palo sinistro di Aprea. Pareggio al 42', l'assalto è in corso, anche se un po' confusionario. Brevi-rovesciata, Gennari allunga il piede e colpisce giusto, la Cavese chiede il fuorigioco e l'arbitro dice no. E poi Oscar Brevi, al 49' con l'azione raccontata all'inizio. Un gol sotto la curva, un 2-1 che è più di una liberazione. Occhio che in mezzo c'è anche un'altra traversa piena di Pradolin, per cui se si parla di Venezia poco bello è un conto, ma di Venezia-scippatore no, non si può. <

Ovviamente il cronista non ha parlato di una buona Cavese che per tutto il primo tempo sarebbe potuta passare tranquillamente in vantaggio con varie azioni di non poco conto. Concordo però con il giudizio su Ercolano ... invece di strepitare a terra per falli non sicuramente così dolorosi, perché non correre come un forsennato per aiutare una squadra che in quei minuti stava soffrendo?
Ora, finalmente, Cavese vs. Foggia.

Alé Cavese


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