Chiamiamole se volete coincidenze o strani scherzi del destino, ma la Cavese risorge dalle proprie ceneri nel giorno in cui affronta il Sassuolo, ovvero un avversario che dalle parti del Simonetta Lamberti conserverà sempre un sapore ed un ricordo particolare.
Nell’aprile del 2006, infatti, proprio in occasione di una vittoria pesante al cospetto della compagine emiliana molti di noi avevano visto all’opera per l’ultima volta sul manto erboso dell’impianto di Via Mazzini il coraggio e la combattività di Catello Mari, che sarebbe scomparso, dopo i festeggiamenti, in un incidente stradale poche ore più tardi alle porte della sua Castellammare di Stabia. Ad ogni modo, la Cavese che la spunta sull’ostico Sassuolo finalmente denota uno spirito di squadra ed evidenzia risorse atletiche e mentali rimaste nascoste per le prime 7 domeniche di questo torneo. Oltretutto il perentorio stacco di testa di Alberto Nocerino, che schioda il risultato dalle sabbie mobili del pareggio ad occhiali, dà uno scossone e morale a tutta la squadra. Del resto il gol del capitano ha sempre un valore particolare, soprattutto quando a portare questa fascia con onore e grinta è il buon Alberto, trascinatore e baluardo di questa Cavese, troppo in fretta messo sul banco degli imputati, colpevole soltanto di essere incappato in un inizio di campionato incerto e poco felice.
Ad ogni modo, gli aquilotti si sono rivelati finalmente all’altezza della situazione, mortificando i propositi bellicosi del coraggioso 4-3-3 del Sassuolo, aggredendo con la corsa ed i muscoli gli avversari di turno. Oltretutto la squadra di Ammazzalorso ha affrontato quella del dirimpettaio Allegri, estroso ex-centrocampista del Pescara di Galeone, a viso aperto riscoprendo una valida condizione atletica e nuove energie mentali. La Cavese ha contenuto gli istinti della squadra cara alla Mapei proprio sul piano della condizione fisica e della corsa, costringendo Benassi ed i compagni di reparto agli straordinari in più occasioni. Il punteggio di misura, infatti, sta anche stretto all’undici del tecnico italo-argentino, che in particolar modo nella prima frazione di gioco ha dilapidato numerose e chiare occasioni da gol per frenesia ed imprecisione dei propri attaccanti. La vittoria ai danni del Sassuolo, ad ogni modo, non risolve tutti i patemi in casa aquilotta, ma quantomeno consente di guardare al futuro con maggiore fiducia e determinazione. Questa Cavese, infatti, dopo tanta fatica e tante incomprensioni, non solo di natura tecnico-tattica, inizia a ritrovare un gruppo di giocatori, ma anche di uomini che fanno quadrato e riscoprono stimoli importanti per uscire da una posizione di classifica, che senza dubbio non rispecchia i valori tecnici dell’organico aquilotto. Insomma per risalire la china della classifica di un campionato difficile e per continuare a correre più forte di tempo a disposizione fortunatamente ce n’è ancora.
Nell’aprile del 2006, infatti, proprio in occasione di una vittoria pesante al cospetto della compagine emiliana molti di noi avevano visto all’opera per l’ultima volta sul manto erboso dell’impianto di Via Mazzini il coraggio e la combattività di Catello Mari, che sarebbe scomparso, dopo i festeggiamenti, in un incidente stradale poche ore più tardi alle porte della sua Castellammare di Stabia. Ad ogni modo, la Cavese che la spunta sull’ostico Sassuolo finalmente denota uno spirito di squadra ed evidenzia risorse atletiche e mentali rimaste nascoste per le prime 7 domeniche di questo torneo. Oltretutto il perentorio stacco di testa di Alberto Nocerino, che schioda il risultato dalle sabbie mobili del pareggio ad occhiali, dà uno scossone e morale a tutta la squadra. Del resto il gol del capitano ha sempre un valore particolare, soprattutto quando a portare questa fascia con onore e grinta è il buon Alberto, trascinatore e baluardo di questa Cavese, troppo in fretta messo sul banco degli imputati, colpevole soltanto di essere incappato in un inizio di campionato incerto e poco felice.
Ad ogni modo, gli aquilotti si sono rivelati finalmente all’altezza della situazione, mortificando i propositi bellicosi del coraggioso 4-3-3 del Sassuolo, aggredendo con la corsa ed i muscoli gli avversari di turno. Oltretutto la squadra di Ammazzalorso ha affrontato quella del dirimpettaio Allegri, estroso ex-centrocampista del Pescara di Galeone, a viso aperto riscoprendo una valida condizione atletica e nuove energie mentali. La Cavese ha contenuto gli istinti della squadra cara alla Mapei proprio sul piano della condizione fisica e della corsa, costringendo Benassi ed i compagni di reparto agli straordinari in più occasioni. Il punteggio di misura, infatti, sta anche stretto all’undici del tecnico italo-argentino, che in particolar modo nella prima frazione di gioco ha dilapidato numerose e chiare occasioni da gol per frenesia ed imprecisione dei propri attaccanti. La vittoria ai danni del Sassuolo, ad ogni modo, non risolve tutti i patemi in casa aquilotta, ma quantomeno consente di guardare al futuro con maggiore fiducia e determinazione. Questa Cavese, infatti, dopo tanta fatica e tante incomprensioni, non solo di natura tecnico-tattica, inizia a ritrovare un gruppo di giocatori, ma anche di uomini che fanno quadrato e riscoprono stimoli importanti per uscire da una posizione di classifica, che senza dubbio non rispecchia i valori tecnici dell’organico aquilotto. Insomma per risalire la china della classifica di un campionato difficile e per continuare a correre più forte di tempo a disposizione fortunatamente ce n’è ancora.
(SpazioBiancoBlu del 17.10.2007)
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